Luca Oliverio
Passeggiate, viaggi, calcio, geopolitica, Mosca-Pechino.
Questo è solamente un piccolo assaggio dell'unicità di Luca.
Scopriamo il lato umano di Sorgenia attraverso gli occhi di Luca Oliverio.
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Ciao Luca, raccontaci un po’ di te.
Sono Luca, mezzano di tre figli maschi, nato a Pavia e cresciuto in un paesino della campagna Lodigiana.
Laureato in Economia per attitudine, sviluppo in parallelo una crescente passione per la letteratura e i grandi esploratori, Dostoevskij e Chatwin su tutti.
Amo fare lunghissime passeggiate, il calcio, la geopolitica e la pizza tonno e peperoni.
Adoro le persone non convenzionali, i poeti, i mistici e tutti quelli che non hanno paura di essere se stessi.
Amante dei viaggi scomodi, ho scritto un libro sul mio viaggio in treno da Mosca a Pechino, lungo la mitica Transiberiana.
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Cosa ti ha portato a entrare in Sorgenia?
Il caso, da sbarbato che provava ad orientarsi nel mondo del lavoro risposi ad un annuncio, mi trovai in una centrale elettrica nella campagna lodigiana per un colloquio: ne fui affascinato. Da lì son passati sette anni.
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Che definizione daresti al tuo lavoro in Sorgenia?
Ci occupiamo principalmente del dispacciamento delle nostre centrali elettriche a ciclo combinato. Metaforicamente siamo dei “sarti” dell’energia.
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Cosa apprezzi maggiormente dei tuoi colleghi e delle tue colleghe?
La disponibilità e l’empatia. Se qualcuno ha un problema ho sempre visto far gruppo e dare tutti quel qualcosa in più per aiutare, non è scontato.
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Ti va di raccontarci quando ti sei accorto che la forza del team ha fatto la differenza di fronte a una difficoltà?
La forza di un gruppo si vede nelle difficoltà. Da quando sono arrivato i momenti sono stati quasi sempre positivi grazie a risultati straordinari.
Ma posso dire che, per fare un grande fuoco, serve che tutti mettano legna da ardere, e non ho mai visto nessuno tirarsi indietro.
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Che consiglio daresti ai giovani che stanno cercando la propria strada nel mondo del lavoro?
Cercate di fare più esperienze possibili per poter capire le cose che ci fanno star bene e quali meno, magari facendo un anno all’estero per ampliare un po’ gli orizzonti.
Sbagliate molte volte, fallite il prima possibile e soprattutto non prendetevi troppo sul serio.
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A quali persone consiglieresti di entrare a lavorare in Sorgenia?
Consiglio Sorgenia a persone che vogliano entrare in un ambiente giovane e stimolante ma al tempo stesso familiare, in un settore affascinante che per forza di cose ti proietta nel futuro.
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Cosa ami maggiormente di Sorgenia?
La sua storia di riscatto, la storia dell’Araba Fenice.
Diventare un punto di riferimento dopo i periodi complicati trascorsi è senz’altro sintomo di resistenza e orgoglio.
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Come descriveresti l’atmosfera lavorativa in Sorgenia?
Come camminare in un bosco, una boccata d’aria fresca.
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In che modo credi che Sorgenia sia unica rispetto ad altre aziende?
Negli ultimi anni, Sorgenia ha fatto uno sforzo enorme sull’innovazione tecnologica, la tutela ambientale e l’impegno sociale. Oggi è una casa ambita da molti per mettere radici.
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Al giorno d’oggi, quanto ritieni importante crescere costantemente sia a livello tecnico che a livello umano?
Sono importanti entrambe, ma se devo scegliere credo che sia il livello umano che faccia la vera differenza.
Le competenze tecniche posso essere assimilate anche in tempi brevi, mentre le qualità umane richiedono riflessioni importanti, durature, ti costringono a cambiare il tuo punto di vista.
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Nonostante viviamo in un mondo molto incerto, cosa ti dà maggior sicurezza nel lavorare in Sorgenia?
La visione aziendale lungimirante e il settore dell’energia che sarà sempre più centrale nel futuro prossimo.
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Quali sono i valori di Sorgenia che senti particolarmente tuoi?
L’ignoranza è biadesiva, Sorgenia ha sempre cercato di combatterla sotto tutti i punti di vista diventando un’avanguardia sui temi di sensibilizzazione sociale.
In un mondo in cui gli esempi son finiti, dobbiamo esserlo noi, e Sorgenia non te lo nasconde.
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Se ti va, raccontaci qualcosa a cui tieni particolarmente riguardo il tuo lavoro in Sorgenia e riguardo la vostra cultura aziendale.
Per quanto un’azienda possa essere lungimirante non scordiamoci che le collettività sono fatte di persone. E la vera fortuna di Sorgenia è avere persone di assoluto valore morale, prima che tecnico, alla guida in questi anni.
Si sono attraversati sia momenti difficili che straordinari, ma credo sia il superamento dei primi che abbia portato a farci sentire parte di qualcosa di più grande.
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