Mercedes, la giovane madrilena
Mercedes, una giovane ragazza madrilena, è da poco diventata Team Leader in un’importante azienda di moda.
Dopo l’iniziale soddisfazione per il nuovo ruolo ottenuto, si accorge di un problema che, fino a quel momento, non l’aveva minimamente colpita: la sua capacità decisionale.
Mercedes sente la necessità di un metodo che possa aiutare lei, e tutto il suo team, a prendere decisioni in modo funzionale.
Cosa accadrà alla giovane madrilena mentre si trova in viaggio verso la famosa Basilica della Santa Croce della Valle dei Caduti?
Scopriamolo ora, immergendoci nella sua storia.

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Mercedes, la giovane madrilena
Mercedes è una giovane ragazza madrilena nata nel pieno centro della capitale spagnola, Madrid.

Da ormai qualche anno lavora presso una grande azienda di moda occupandosi di vendite a tutto tondo.
Negli ultimi mesi, però, le cose sono cambiate.
Il suo ruolo in azienda ha assunto una responsabilità maggiore: Mercedes, ora, è una Team Leader. Insieme a lei, sei persone lavorano tutti i giorni al suo fianco.
Tuttavia, c’è un problema.
«Miriam,» disse un giorno Mercedes alla sua amica del cuore, anch’ella operante nel settore della moda, «sento una forte responsabilità in quest’ultimo periodo.»

«Beh, è normale, Mercedes.» rispose l’amica. «Sei responsabile di altre persone. È più che lecito sentire un po’ di pressione.»

«Il problema non è tanto la pressione. È più il dover prendere continuamente decisioni che rende il mio lavoro complicato.»

«Intendi la tua capacità decisionale?»

«Sì, esatto. Faccio difficoltà a decidere. Inoltre, i problemi dei miei colleghi e delle mie colleghe devo sobbarcarmeli spesso io, in prima persona.
Mi ci vorrebbe un metodo per prendere decisioni in modo funzionale, e trasferire questo metodo alle persone che lavorano con me.»

La conversazione tra le due ragazze spagnole proseguì per qualche minuto finché non fu il momento di tornare al lavoro.
Qualche giorno dopo…
La giovane madrilena, in quanto amante d’arte, prese la macchina e si diresse in un luogo sacro che, nonostante la sua fama, non aveva mai avuto l’opportunità di visitare: la famosa Basílica de la Santa Cruz del Valle de los Caídos, o detta anche Basilica della Santa Croce della Valle dei Caduti.
«Credo proprio che sosterò qui.» disse la ragazza fermando l'auto a qualche chilometro dalla basilica. «Da qui in poi proseguirò a piedi.»

La ragazza scese dalla macchina, prese con sé il suo solito marsupio e si incamminò, da sola, presso la strada che portava alla basilica.
La sua camminata proseguì per una mezz’oretta finché, ad un certo punto, davanti lei, non vide un segnale.
Era un segnale simile a quelli che si intravedono sui Monti Pirenei.
«E ora? Vado a destra o a sinistra?» pensò la ragazza, non riuscendo a comprendere esattamente il segnale di fronte a lei.

Dopo qualche attimo di titubanza, decise di farsi guidare dall’istinto.
«Ok, meglio che prosegua a destra.»

La ragazza continuò la camminata per un’altra dozzina di minuti.
Ad un certo punto, i suoi occhi intravidero un grande piazzale.
La grande piazza, caratterizzata da viuzze in cemento e strati d’erba tagliata fine, era circondata da una splendida basilica.
«Eccola, ci sono!» esclamò Mercedes, ammirando la basilica di fronte a lei.

La giovane madrilena si avvicinò al piazzale.
Nonostante fosse pieno giorno, non vi era alcuna persona, se non un umile frate.
In mano teneva un bastone.
Con l’altra mano, stava sistemando dell’erbetta.
«Buongiorno signore.» debuttò la ragazza senza timore.

«Buongiorno ragazza.» replicò il frate, finendo di sistemare l’erba con i suoi sandali color grigio topo.

«È lei il capo della basilica?»

«Ragazza, nessuno è il capo di nessuno. Eventualmente potrei essere il responsabile.»

«Sì, mi scusi. È lei il responsabile di questo splendido posto?»

L’uomo si guardò attorno.
Nessun'altra persona, oltre a loro due, si trovava fuori dalla basilica.
«Io sono Frate Alejandro. Le responsabilità sono confinate a me stesso. Sono un semplice ed umile frate. Chiamami pure Alejandro.»

«Piacere di conoscerla, signor Alejandro. Posso chiederle per quale motivo l’intera basilica sembra abitata solamente da lei?» chiese la giovane madrilena non vedendo nessun'altra persona.

«Gli altri frati si trovano all’interno del luogo sacro. Ora, sono riuniti in preghiera. Ma dimmi un po’: qual è il tuo nome?»

«Mi chiamo Mercedes!» esclamò la ragazza.

«Bene Mercedes, immagino tu sia venuta sin qui a piedi. Com’è andato il viaggio?»

«Diciamo abbastanza bene. Ad un certo punto, a qualche centinaio di metri da qui, ho visto un incrocio. Per un attimo temevo di aver sbagliato strada.»

«Gli incroci, come ben sai, fanno parte della vita. È la nostra capacità decisionale dinanzi agli incroci, a segnare il destino dei risultati che otteniamo.»

«Signore, sbaglio o ha detto capacità decisionale?»

«Non sbagli, ragazza. Perché me lo chiedi?»

«Vede signore, da qualche mese sto vivendo un problema…»

La giovane madrilena non fece in tempo a concludere la frase che il frate la interruppe immediatamente.
«Aspetta ragazza. Che ne dici di cambiare terminologia?
Ho profondo rispetto verso di te e verso i tuoi problemi. Tuttavia, se fossi in te, la chiamerei sfida, più che problema.
Così, avrà un altro gusto. Che ne dici?»

«D’accordo signore, non ci avevo mai pensato.»

«Da oggi, penserai.»

La ragazza rimase in silenzio.
L’uomo, con la sua lunga tunica nera, si incamminò verso le decine di scalini a pochi passi dall’ingresso della basilica.
«Mercedes, sediamoci qui.»

La ragazza seguì l’uomo e si sedettero uno a fianco all’altro sui freddi scalini in roccia.
«Mi dicevi?» riprese parola Frate Alejandro. «Qual è la sfida che stai affrontando al lavoro?»

«Sì, come le stavo dicendo è un periodo abbastanza particolare al lavoro.
Da qualche mese sono diventata Team Leader, e sento che le cose sono cambiate.
Ho molta più responsabilità e percepisco maggior tensione riguardo le decisioni che devo prendere.»

«Capisco, ragazza. Cosa ti porta a sentirti sotto tensione?»

«Il fatto di non avere un metodo per decidere. Mi piacerebbe poter prendere decisioni più razionali.
Inoltre, mi piacerebbe poter aiutare le persone che lavorano con me ad essere più autonome e indipendenti.»

«Vediamo se ho compreso.» replicò l’uomo. «Se non erro stai cercando un metodo per decidere in modo razionale. Un metodo per migliorare le tue capacità decisionali. Corretto?»

«Sì, corretto.»

«E se non vado errato ti piacerebbe diffondere questo metodo anche ai tuoi colleghi e alle tue colleghe. Dico bene?»

«Sì, mi piacerebbe renderli responsabili delle loro decisioni.»

L’uomo si alzò in piedi, sistemò la lunga tunica - leggermente stropicciata dagli scalini in pietra -, e ritornò lì dove i due si erano incontrati, al centro del grande piazzale.
«La seguo?» chiese la giovane Mercedes.

«Sì, seguimi.»

I due fecero una decina di passi e si ritrovarono nell’esatto punto d’incontro.
«Signore, per quale motivo siamo ritornati qui?» chiese la ragazza, non appena l’uomo si fermò nello stesso luogo di prima.

«Lì, sugli scalini, non riuscivamo a vederla.» replicò il frate senza aggiungere altra parola.

«A vederla? A vedere cosa?»

L’uomo portò gli occhi sopra la basilica.
Un'enorme croce in pietra si trovava in cima a un piccolo cocuzzolo.
«Quella!» rispose l’uomo indicandola con la mano. «Dagli scalini non riuscivamo a vederla.»
La ragazza rimase sbalordita.
«Signore, come ho fatto a non vederla prima?»

«Gli occhi, a volte, sono accecati dalle mille cose da fare.
Gli essere umani, spesso, vedono ciò che non dovrebbe essere visto. Di conseguenza, non guardano, ciò che andrebbe guardato. Ora, hai visto?»

«Sì, sto vedendo.» rispose la ragazza incantata dall’immensità della croce.

Frate Alejandro lasciò la ragazza ammirare la croce a qualche centinaio di metri da loro.
Nel frattempo, alcuni frati uscirono dalla basilica bisbigliando qualcosa.
Le loro parole, da lontano, erano incomprensibili.
Un misto di spagnolo e latino rendeva difficile la comprensione del significato.
«Signore,» intervenne Mercedes, «c’è un motivo per il quale mi ha portata qui?»

«C’è sempre un motivo, cara ragazza.»

«E qual è?»

«Quella croce, oltre ad avere il suo intimo significato, vuole ricordarci a tutti noi frati l’importanza del prendere decisioni in modo razionale.»

«Sta scherzando? Come può una croce aiutarvi a prendere decisioni razionali?»

«La croce può aiutare. Siamo però noi che compiano le azioni necessarie per decidere.»

L’uomo, che nel frattempo aveva donato il suo sguardo alla giovane madrilena, tornò a guardare la croce.
«Ragazza, è ora di andare.»

«Andare dove?» chiese perplessa Mercedes.

«In cima al cocuzzolo. Se non sbaglio vuoi migliorare la tua capacità decisionale.
Non appena ci troveremo a tu per tu con la croce, potrai capire come migliorare.»

L’uomo si incamminò verso il piccolo colle.
La ragazza lo seguì.
Sotto i loro piedi un sentiero, quasi scomparso in quanto poco calpestato, fatto di terriccio e qualche sasso.
Gli alberelli, ormai secchi dal caldo, li accompagnavano lungo il breve tragitto.
Ad un certo punto, a pochi metri, si erse dinanzi a loro l’immensa croce.
«Ci siamo quasi ragazza.» disse l’uomo, dopo non appena dieci minuti di camminata.

I loro passi proseguirono.
Gli alberelli erano ormai scomparsi.
Solamente un grande mucchio di sassi si trovava ai pressi della statua, forse per tenerla ancorata al terreno madrileno.
«Eccoci qui!» esclamò l’uomo, facendo posticipare le sue parole da un momento di silenzio e riflessione.

«Signore, è splendida!» esclamò la ragazza meravigliata.

«Sì, lo è. Ora, sediamoci qui. È arrivato il momento di capire come questa croce ti avrà aiutata.»

I due scelsero due sassi poco appuntiti su cui sedersi, e vi sederemo.
«Ragazza, come ti senti?»

«Bene signore, grazie.»

«Ottimo, mi fa piacere che tu stia bene. Ti va di conoscere il Metodo della Croce?»

«Di che metodo sta parlando?»

«È il metodo che ti avrà permesso di prendere decisioni in modo razionale.»

«Sì, certo! Le faccio una domanda: potrò condividerlo con le persone che lavorano con me?»

Frate Alejandro sfilò dalla tasca della sua tunica un piccolo taccuino.
«Tieni ragazza. Se vuoi portare al tuo team questo metodo è necessario che tu riporti, su questo taccuino, i punti essenziali di ciò che sto per offrirti.»

«La ringrazio signore!»

L’uomo sistemò nuovamente la tunica e riprese a parlare.
«Immagino che le decisioni che devi prendere al lavoro siano molte. Dico bene?»

«Sì, dice bene.»

«Ok. Il metodo che ora ti offrirò è caratterizzato da quattro step. Se me lo confermi, possiamo già partire con il primo.»

«Sì signore, partiamo pure!» esclamò la ragazza, prendendo in mano la matita presente nel piccolo taccuino.

«Molto bene.» replicò l’uomo iniziando a raccontare. «Ogni volta che devi prendere una decisione, c’è una primissima cosa che è necessario che tu faccia.
Questa cosa, anche se banale, è alla base di una decisione razionale.»

«Cosa signore?» chiese incuriosita la ragazza.

«Il primo step consiste nel definire, in modo scritto, la decisione che devi prendere.
La domanda che dovrai porti è la seguente: Qual è la decisione che devo prendere?»

«Cosa intende?»

«Intendo che, ogni volta che ti trovi davanti a una decisione, la prima cosa da fare è scrivere - a mano, o grazie a qualche strano dispositivo tecnologico - la decisione che devi prendere.»

«Signore, potrebbe farmi un esempio?»

«Certo ragazza. Ti faccio un esempio molto banale.
Immagina di dover sviluppare un nuovo business all’interno della vostra azienda.

Per sviluppare questo nuovo business hai necessità di contattare delle potenziali aziende clienti interessate al vostro progetto.
Così, insieme al tuo team, decidi che il miglior modo per contattare queste aziende, sia quello di organizzare delle chiamate per parlare del vostro nuovo progetto. Ci sei fino a qui?»

«Sì, ci sono. In sostanza mi sto preparando per proporre un nuovo progetto a potenziali clienti. Dico bene?»

«Sì, dici bene. Ora, una piccola decisione che potresti prendere è quella di scegliere se organizzare gli incontri con le aziende in videochiamata, oppure tramite una semplice chiamata telefonica.
Come vedi, ho voluto scegliere per te un esempio molto banale. Una decisione particolarmente semplice.
Questo per farti capire che, il Metodo della Croce, può essere applicato su qualsiasi decisione tu ti trovi davanti.»

«Ok, mi è chiaro.»

«Bene, il primo step del metodo si basa sullo scrivere la decisione che devi prendere.»

«Signore, posso chiederle per quale motivo devo trascrivere la decisione? Non posso mantenerla in testa?»

«Ottima domanda. Il fatto di trascrivere nero su bianco la decisione che devi prendere, ti permetterà di avere maggior chiarezza sull’intera decisione.
Detto ciò, mi piacerebbe che tu ti possa esercitare già ora a svolgere questo metodo. Ti va?»

«Sì, d’accordo!»

«Molto bene. Scrivi pure sul tuo taccuino la decisione che devi prendere riguardo l’esempio che ti ho proposto.
Fai in modo di scriverla in una sola frase, semplice e concisa.»

La ragazza acconsentì con il capo e si mise a scrivere.
«Signore, ho fatto.» replicò la giovane dopo poco meno di un minuto. «Vuole che le legga quanto scritto?»

«Sì, leggi pure.»

«Questo è ciò ho scritto: "Devo decidere se proporre il nuovo progetto in videochiamata o tramite chiamata telefonica."
Va bene signore?»

«Va benissimo ragazza. Sei stata semplice e concisa.
Se vuoi, dalla frase che hai appena scritto, puoi eliminare le prime tre parole “Devo decidere se”.
Io, se fossi in te, manterrei semplicemente “Proporre il nuovo progetto in videochiamata o tramite chiamata telefonica.”
Tuttavia, fai come preferisci.»

La ragazza fece quanto consigliato da Frate Alejandro e tirò una riga sulle prime tre parole.
«Ok, ho fatto signore. Ora?»

«Ciò che hai appena fatto, cara Mercedes, è stato compiere il primo step di ogni decisione.
Prima di raccontarti il secondo step voglio farti una domanda: come ti senti nel vedere nero su bianco la decisione che devi prendere?»

«Ho maggior chiarezza.»

«Mi piace come risposta. Ora ti chiedo: la chiarezza è qualcosa che potrà aiutarti a decidere in modo funzionale?»

«Sì, assolutamente!» esclamò la giovane madrilena.

«Bene, molto bene. Passiamo ora al secondo step.
La domanda che ora ti faccio è: Quante opzioni ha la tua decisione?»

«In che senso, signore?»

«Mi spiego meglio. Se non vado errato, prima di arrivare alla basilica, hai incontrato un cartello. Dico bene?»

«Sì, esatto.»

«Quante opzioni aveva? Quanti erano i bivi che il cartello indicava?»

«Erano due, signore: uno a destra e uno a sinistra.»

«Ok. Sappi ragazza che le decisioni sono come i cartelli di montagna: esse sono sempre caratterizzate da due o più bivi.
Non vi sarebbe decisione se i bivi sarebbero meno di due. Condividi con me?»

La ragazza rifletté.
«Sì, condivido a pieno!»

«Bene. Quindi ti chiedo: quante opzioni ha la decisione che hai scritto sul tuo taccuino.»
La ragazza posizionò gli occhi su quanto scritto e lesse nel pensiero la frase riportata nero su bianco.
«Sono due!»

«Bene, sapresti dirmi quali sono?»

«Il primo è quello di proporre il progetto in videochiamata.
Il secondo, invece, è quello di proporlo tramite chiamata telefonica.» replicò la ragazza sottolineando le due opzioni sul suo taccuino.

«Ottimo ragazza, complimenti. Ti lascio qualche secondo per trascrivere le due opzioni.»

«Ma signore, le ho già sottolineate!»

«Non importa, cara Mercedes. Fai un elenco delle due opzioni.
Questo secondo step è fondamentale. Ci sono volte nelle quali le opzioni sono molteplici. E, di conseguenza, la sola sottolineatura potrebbe risultare confusionaria.

Inoltre, se non sbaglio, vorrai portare questo metodo alle persone che lavorano con te, dico bene?»

«Sì, signore.»

«Bene. È quindi necessario che tu sia chiara fin da subito. Il segreto, nel business, e nella vita, è eliminare le incomprensioni.»

La giovane madrilena colse le parole dell’uomo e fece l’elenco delle due opzioni.
L’uomo si accertò che la ragazza avesse capito e proseguì con il racconto.
«Ragazza, è tutto ok fino ad ora?»

«Sì, signore. Avrei solamente una domanda: cosa c’entra la croce che si trova davanti a noi con questo metodo?»

L’uomo sfilò dal collo il suo crocifisso e lo prestò alla ragazza.
«Mercedes, dimmi cosa vedi.» disse il frate indicando la piccola croce in legno che, ora, si trovava nelle mani della giovane madrilena.

«Vedo una croce.»

«Bene, raffigurala pure sul tuo taccuino.»
«Perché signore?»

«Ragazza, tra poco capirai. Nel frattempo, riporta la croce su una nuova pagina del tuo taccuino.

La ragazza disegnò velocemente una croce.
«Ecco fatto! Va bene?»

«Va benissimo. Tuttavia, manca un tocco finale.»

«Quale tocco?»

«Se i miei occhi non sbagliano, hai disegnato due linee. Una verticale, più lunga, e una orizzontale, più corta e in alto. Dico bene?»

«Sì, esatto.»

«Bene. In alto a sinistra e in alto a destra - grazie alla linea orizzontale -, si sono creati due piccoli fori. Due piccoli spazi. Dico bene?»

«Sì certo, è normale. E sotto di essi, come vede signore, vi sono due lunghi spazi rettangolari.» rispose sorridendo la ragazza.

«Bene! Nello spazio in alto a sinistra scrivi il simbolo “più”.
In alto a destra, invece, scrivi il simbolo “meno”.»

«Ok!» rispose la ragazza facendo vedere quanto fatto.

«Benissimo, ottimo lavoro.» rispose l’uomo senza aggiungere altra parola.

«Signore, ora mi potrebbe dire il senso di questa croce?»

L’uomo riprese a parlare.
«Il terzo step che dovrai compiere, ogni volta che ti troverai davanti a una decisione, sarà quello di disegnare una croce e di aggiungere i simboli “più” e “meno”.
Il simbolo “più” sta a significare “aspetti positivi”.
Il simbolo “meno” sta a significare “aspetti negativi”.»

«Signore, potrebbe essere più chiaro?»

«Certo. Rispondi alla mia domanda: quante opzioni ha la tua decisione?»

«Due!» esclamò la ragazza.

«Bene, sappi che ogni opzione ha sempre i propri aspetti positivi e i propri aspetti negativi.
Nell’esempio di poco fa, proporre il progetto in videochiamata ha i suoi aspetti positivi e i suoi aspetti negativi.
Allo stesso modo, proporre il progetto tramite chiamata telefonica ha i suoi aspetti positivi e i suoi aspetti negativi.»

«Ok, ora mi è chiaro. In pratica mi sta dicendo che ogni decisione che prendiamo è costituita da più opzioni di scelta. E ogni opzione può avere dei pro e dei contro.»

«Esattamente. Una domanda ti faccio: preferisci chiamarli “pro” e “contro”, invece di aspetti positivi e aspetti negativi?» domandò cortesemente Frate Alejandro.

«Sì, signore. Preferirei chiamarli pro e contro. È un problema?»

«Per nulla, ragazza. L’unica cosa che importa è la tua chiarezza.
Alcuni frati li chiamano addirittura “vantaggi” e “svantaggi”.
Tuttavia, i termini “pro” e “contro” vanno benissimo!»

«La ringrazio. Adesso, cosa devo fare?»

«Ora, mentre io vado a farmi una passeggiata, vorrei che riflettessi su questa domanda: Quali sono i pro e i contro di queste due opzioni?

Una volta che ti sarai fatta questa domanda, dovrai disegnare due croci, una per ogni opzione.
Sotto i simboli “più” andrai ad elencare tutti i pro di quell’opzione.
Sotto i simboli “meno”, invece, andrai a trascrivere tutti i contro.»

«Quindi dovrò disegnare due croci, non una. Dico bene?»

«Sì, ragazza. Una croce per ogni opzione.
Se in futuro ti troverai davanti a una decisione caratterizzata da cinque opzioni, dovrai semplicemente disegnare cinque croci.
Ogni croce dovrà avere il simbolo più e il simbolo meno. Questo perché, ogni opzione, ha sempre - o quasi sempre - i suoi pro e i suoi contro.»

«Ok, mi è tutto molto chiaro.»

L’uomo si alzò in piedi e si incamminò verso un piccolo sentiero.
«Torno tra una mezz’oretta.» disse l’uomo allontanandosi dalla ragazza.

La giovane Mercedes, una volta disegnate le due croci, iniziò a pensare alla croce numero uno, quella relativa alla prima opzione.
«Quali sono i pro del proporre un progetto in videochiamata?» rifletté in silenzio Mercedes.
«E quali sono i suoi contro?»

I suoi pensieri continuarono per qualche minuto finché, una volta trascritti sotto i due rispettivi simboli, non passò alla seconda croce.
«Quali potrebbero essere i pro del proporre un progetto tramite chiamata telefonica?» pensò tra sé e sé.
«E quali potrebbero essere i contro?»

La ragazza compilò anche la seconda croce e, proprio in quel momento, comparve alle sue spalle il frate.
«Signore, che spavento!» disse la ragazza a Frate Alejandro.

«Non volevo spaventarti. Volevo solamente assicurarmi che tu abbia svolto gli elenchi secondo quanto consigliato.»

«Sì, eccoli!» disse la ragazza facendo vedere il taccuino all’uomo.

Frate Alejandro, però, si sedette sul sasso che l’aveva ospitato precedentemente senza prendere in mano il taccuino offerto dalla ragazza.
«Mercedes, leggimi ciò che hai scritto. Quali sono i pro del proporre un progetto in videochiamata?»

«Ne ho identificati due.
Il primo pro è quello di poter vedere la persona in viso e quindi leggere la sua comunicazione non verbale, come ad esempio lo sguardo.

Il secondo pro è quello di riuscire a creare maggior familiarità, in quanto la chiamata telefonica rende tutto più freddo.»

«Ottimo, ragazza. Dimmi ora quali sono i contro che hai identificato.»

«Il primo contro è quello di dover effettuare la videochiamata in un luogo professionale, o semiprofessionale. In sostanza, non posso effettuare la videochiamata in spiaggia o in macchina.

Il secondo contro è quello di dovermi sistemare l’acconciatura e, magari, mettermi una camicia anche se lavoro da casa.»

«Ok, interessante come risposta. Passiamo ora alla seconda croce: quali sono i pro del proporre un progetto tramite chiamata telefonica?»

«Signore,» replicò la ragazza, «i pro e i contro della seconda opzione sono in antitesi con quelli della prima opzione. È normale?»

«Certo, è normale che essi ti portino su strade diverse.
Anche i segnali di montagna si comportano così.
Se scegli di andare a destra, il pro sarà quello di giungere in un luogo specifico.
Se invece scegli di andare a sinistra, il contro di questa tua decisione sarà che non potrai andare nella stesso luogo che ti avrebbe portato il sentiero di destra.»

La ragazza chiuse per un attimo gli occhi e metabolizzò quanto detto da Frate Alejandro.
Dopo poco, proseguì.
«Ok, signore. Questi sono i due pro che ho scritto riguardo il fatto di proporre il progetto tramite chiamata telefonica.
Il primo pro è quello di non dover effettuare la chiamata in un luogo professionale. Quindi, poter contattare la persona anche mentre sono in viaggio o in macchina, se urgente.

Il secondo pro è quello di poter trascrivere in tempo reale ciò che la persona mi sta dicendo all’interno di un database.
In questo modo avrò salvato in futuro i punti chiavi della chiamata. Questo, in caso di videochiamata, dovrei farlo al termine di essa.»

«Ottimo! Elencami ora i contro della seconda opzione.»

«Anche in questo caso i contro sono due.
Il primo contro riguarda il fatto di non poter leggere la comunicazione non verbale della persona. Il fatto di non vedere il suo sguardo potrebbe recarmi qualche problema.

Il secondo contro riguarda il fatto di far fatica a creare la stessa familiarità e lo stesso rapport con la persona.»

«Ragazza, hai fatto un ottimo lavoro! Sei soddisfatta?»

«Sì signore. Sono soddisfatta!» replicò la giovane Mercedes un po’ emozionata.

«Molto bene. Ora non ci rimane che compiere il quarto step. Che ne dici?»

«Sì, assolutamente. Mi dica pure.»

«Il quarto step, cara ragazza, si basa sul porsi una semplice domanda.
La domanda è la seguente: In base ai pro e ai contro che ho appena identificato, qual è l'opzione più funzionale per il raggiungimento del mio obiettivo?

Ricordati che ogni decisione parte da un obiettivo. Il tuo, in questo caso, è proporre il progetto alle aziende nel miglior modo possibile.»

«D’accordo signore. Devo riflettere ora su questa domanda?» domandò la ragazza.

«Sì, è bene che tu lo faccia ora. Mentre io ammiro il panorama da qui, vorrei che pensassi alla domanda che ti ho appena offerto:
"In base ai pro e ai contro che ho appena identificato, qual è l'opzione più funzionale per il raggiungimento del mio obiettivo?"»

La ragazza posò lo sguardo sull’elenco dei pro e dei contro trascritti sul suo taccuino.
Dopo qualche attimo di riflessione, la giovane madrilena cerchiò con la matita la croce prediletta.
«Signore, secondo me è lei l’opzione più funzionale.»

«I miei occhi non vedono bene.» disse il frate. «Utilizza le parole per spiegarmi la tua scelta.»

«Credo che l’opzione migliore sia la prima. Come vede ho cerchiato la croce relativa al proporre il progetto in videochiamata.»

«Posso chiederti di motivarmi questa tua decisione?» chiese il frate.

«Beh, valutando i pro e i contro mi sono resa conto che il poter creare familiarità con la persona, e il poter vedere il suo sguardo, sono due aspetti discriminanti.
Per questo motivo, sono propensa a puntare sulla prima opzione.»

«Quindi, qual è la tua decisione finale?»

«Proporrò il progetto in videochiamata!» esclamò la ragazza con tono deciso e allo stesso tempo sereno.

«Ottimo Mercedes! Sei stata bravissima. Quella che hai preso è stata una decisione basata su quelli che sono i tuoi ideali.
Naturalmente, ciò che abbiamo fatto è semplicemente un esempio. Un esempio banale, ma che ti ha già fatto comprendere l’efficacia di questo metodo.

Ciò che farai d’ora in poi, non appena tornerai al lavoro, sarà utilizzare questa metodologia per ogni decisione che dovrai prendere.
Inoltre, se lo vorrai, potrai condividere questo metodo con i tuoi colleghi e le tue colleghe.»

«Sì, certo. Lo farò!» esclamò Mercedes.

«Ragazza, vorrei darti un ultimo consiglio. Ti va?»

«Sì, mi dica pure.»
L’uomo si preparò a offrire le sue ultime parole di quella calda mattinata madrilena.
«Noi frati, ogni volta che decidiamo quale sia l’opzione più funzionale, cerchiamo di mettere in discussione la nostra decisione.
In sostanza, ciò che facciamo, è far leggere il nostro ragionamento ad altri frati.
Essi, in modo razionale, valutano le nostre croci e ci offrono un feedback riguardo il nostro ragionamento.»

«Capisco signore. Mi consiglia quindi di portare questo consiglio in azienda?»

«Sei tu a decidere cosa è bene fare, cara ragazza.
Credo che tu abbia capito il senso della croce che si erge alta sopra la nostra basilica.»

L’uomo guardò la punta più alta dell’immensa croce.
«Mercedes, questa croce ci ricorda di decidere. E, allo stesso tempo, ci ricorda di mettere in discussione ciò che decidiamo.
È questo il significato della croce di Madrid.»
Conclusione
Ora, la giovane Mercedes, davanti ad ogni decisione, non farà altro che mettere in atto il Metodo della Croce, un metodo basato su quattro domande-guida:
- Prima domanda・Qual è la decisione che devo prendere?
- Seconda domanda・Quali sono le opzioni a mia disposizione?
- Terza domanda・Quali sono i pro e i contro di ogni opzione?
- Quarta domanda・In base ai pro e ai contro che ho appena identificato, qual è l'opzione più funzionale per il raggiungimento del mio obiettivo?
Grazie all’incontro con Frate Alejandro, la giovane madrilena potrà finalmente diventare una Team Leader ancor più impattante: una team leader capace di decidere e di mettere in discussione le proprie decisioni.
Tutto ciò, insieme al suo fantastico team di lavoro.
In Spagna tornerà a brillare l’unicità di Mercedes.

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